lunedì 9 gennaio 2012

Monte Pellegrino fra fauna flora e rari animali

Il Monte Pellegrino è un promontorio in forma di vera e propria montagna calcarea, alta 609 metri s.l.m., che chiude a Nord il Golfo di Palermo e a Sud il Golfo di Mondello. ha i ripidi fianchi segnati da grotte e fratture millenarie. I viaggiatori del passato, primo fra tutti Goethe, lo definirono “il promontorio più bello del mondo”, anche perché vi riscontrarono quei magici contrasti, maestosità e dolcezza, che erano tanto amati nel Settecento e nell'età del Romanticismo.

Il Monte Pellegrino non è un semplice promontorio come potrebbe pensare chi lo osserva da Palermo, ma un vero e proprio massiccio montuoso, caratterizzato da fianchi ripidi ricchi di grotte, e da una orografia estremamente movimentata, ricca di pianori praticabili, caratterizzati da fenomeni di Carsismo per cui le acque non scorrono in superficie ma filtrano in numerosissimi anfratti per poi riapparire come sorgenti. Il massiccio montuoso visto dall'alto presenta forma allungata, i due lati maggiori guardano l'uno il mare, l'altro la piana verso l'interno. Il lato corto che guarda ad est è quello, celeberrimo, verso Palermo. 
La Riserva naturale orientata Monte Pellegrino è una riserva naturale regionale della Sicilia istituita nel 1996, situata nel territorio del comune di Palermo. La prima misura di tutela risale alla fine del XVIII secolo, per iniziativa di Ferdinando di Borbone il quale, con un editto reale, espropriò una area di circa 400 ettari, per dedicarla ad attività di sperimentazione agricola e ad una riserva di caccia. La Riserva, estesa 1.050 ha, comprende l'intero massiccio del Monte Pellegrino e la Real Tenuta della Favorita. Il Monte Pellegrino è un massiccio montuoso di rocce carbonatiche con prevalenza di calcari, alto 606 metri s.l.m, caratterizzato da una orografia estremamente movimentata, ricca di pianori praticabili, e con fianchi ripidi ricchi di fenomeni di carsismo, con ben 134 grotte di origine marina e/o carsica. L'area è inserita nel sito di interesse comunitario.
I costoni scoscesi del promontorio ospitano specie botaniche tipiche delle rupi costiere ('alloro, orniello, il sommacco, l'olivastro, l'alaterno ecc). Il sottobosco ospita splendide orchidee, quali per esempio l'endemica Ophrys lunulata, specie prioritaria secondo la direttiva Habitat della Unione Europea (codice 1905). Parte dell'area della Real Tenuta della Favorita è infine occupata da zone coltivate (agrumeti, orti, frutteti, campi agricoli sperimentali) e da zone rimboschite a conifere.
Tra i mammiferi presenti nel parco ci sono la volpe, la donnola, l'arvicola del Savi e il coniglio selvatico. Nelle grotte segnalatala presenza del pipistrello Rhinolophus ferrumequinum.
La Riserva ospita oltre 40 specie di uccelli. Tra i rapaci, oltre al falco pellegrino, a cui il monte deve la sua denominazione, il gheppio, il barbagianni, l'assiolo e la civetta; l'area è inoltre sulla rotta migratoria del falco pecchiaiolo. Altri uccelli osservabili sono il passero solitario ed il crociere.
Tra gli anfibi merita di essere menzionata la presenza di due endemismi: il discoglosso dipinto e il rospo smeraldino siciliano, di cui esiste una numerosa colonia che si riproduce nei pressi del Gorgo di Santa Rosalia, una pozza naturale che sorge non distante dall'omonimo Santuario.
Interessanti endemismi si annoverano anche nella malacofauna quali gli endemici Cornu mazzullii e Marmorana platychela.
La riserva è attraversata da una strada carrozzabile asfaltata cui si può accedere da Mondello Valdesi e da piazza Generale Cascino e inoltre esistono poi numerosi accessi pedonali tra cui: Scala vecchia, Sentiero della Valle del Porco, Sentiero della Rufuliata, Sentiero per la Grotta Niscemi e per la Roccia dello Schiavo, Scaletta della Perciata.
Altri punti di interesse sono:il Santuario di Santa Rosalia, il Gorgo di Santa Rosalia, Casina di Caccia,Fontana monumentale dedicata a Ercole, le Scuderie Reali, Le torri borboniche,  Il Vivaio Comunale,  le Grotte dell'Addaura e Niscemi,Valle del Porco e Bosco di Niscemi e S. Pantaleo. 
 

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